Si torna a parlare di Calcio

Il ritorno alla partitella d'allenamento è stato un vero e proprio toccasana per il morale del sottoscritto. Penso che vi siate resi conto del sorriso che avevo stampato in faccia, la solita grande emozione di rincorrere un pallone con i compagni al proprio fianco. Se a questo si aggiunge che vedo un gruppo veramente carico, il fatto che giocassi nel mio ruolo "naturale" ovvero fantasista dietro alle punte e che avevo un enorme bisogno di scaricarmi causa pressione esami, bé tutto questo rende la cornice ideale di quel che ho provato ieri sera, nel gelo del Biavati. Mi permetto di aggiungere due considerazioni che mi stanno a cuore.

La prima, il post della First Lady, o Stellina Boys, se così la nostra eroina preferisce farsi riconoscere. Ragazzi, l'umorismo che serpeggiava ieri in spogliatoio stona con quelle che sono le doti di questo personaggio. Mi piace sottolineare il fatto che, come spesso durante i posticipi domenicali suo marito, nonché nostro Presidente, non manca mai di puntualizzare, la Signora di calcio ne capisce ben poco. Per questo ha messo a disposizione nostra un aiuto "psicologico" su un campo dove si ritiene ferrata, quello dei problemi sentimentali (dato che, almeno per il momento, non abbiamo ancora bisogno di aiuti legali..). E il fatto che probabilmente il solo Aldone "Tanghito" Barbieri si rivolgerà a Lei (ragazzo che come noto passa 23 delle 24 ore giornaliere incollato al Forum, destando le preoccupazioni di un'intera famiglia) non deve ridurre la bontà del gesto di quella che è, a tutti gli effetti, la Madrina della nostra avventura biancorossa.

La seconda, devo dire, mi sta ancora più a cuore. Domenica giocheremo col lutto al braccio. Io credo che non sia giusto: credo non sia sufficiente. Perché domenica scorsa non è morto un tifoso, un ultrà, un appassionato di calcio. Hanno ucciso un ragazzo, che avrebbe potuto essere mio fratello, mio cugino, me stesso o tu che stai leggendo ora. Certo, ci sarà stato un diverbio, una rissa o una zuffa con persone di un altro gruppo. Ma la stessa documentazione del Questore afferma che i poliziotti, coloro che ci dovrebbero proteggere, non avevano nemmeno realizzato il fatto che i ragazzi potessero essere identificati come tifosi. Non lo sapevano. Però poi i media in mattinata raccontavano dell'ennesima imbecillità tra tifoserie opposte, culminata con la disgrazia. E nei salotti buoni giù giudizi pesanti, "meglio così, uno di meno", sentite dalle mie stesse orecchie pronunciate dalle labbra che più ammiro su questa terra, quelle di mio padre (che ovviamente in serata se ne è pentito amaramente). Se poi i veri imbecilli hanno perso l'ennesima occasione di dimostrare quanto i tifosi veri siano diversi, quelli che come me e tanti altri avrebbero marciato domenica sera in ricordo di quel ragazzo, questa è un'altra questione. Gli imbecilli sono ovunque, ultras e polizia. Ma qua il calcio non c'entra niente. Questo signore, poliziotto che avrebbe dovuto proteggere, avrebbe preso la mira e sparato ad altezza uomo. Che protezione è? Che mondo è? Per questo io dico che il lutto al braccio in un campo bolognese di periferia non è sufficiente. Lutto nelle scuole, nei licei, nelle università, nei pub, nelle discoteche, nelle biblioteche, nei parchi comunali, nei campi da basket pallavolo rugby cricket... nelle parrocchie, nei boy scout, lutto in ogni luogo dei nostri incontri, lutto ovunque. Perché non è morto un tifoso, come era troppo comodo far sembrare. Hanno ucciso un ragazzo, uno di noi.

Mi sono fatto un pò prendere, lo so, ci tenevo. Domenica continuiamo a giocare così come lo stiam facendo ora, insieme e di qualità. Vinciamo!!!!!!!!!!